Rape 'nfucate (Cime di rapa affogate) - cucinapugliese--

Rape ‘nfucate (Cime di rapa affogate)

Uno dei piatti poveri per eccellenza della cucina tradizionale salentina sono le Rape ‘nfucate!

Le Rape ‘nfucate sono un piatto di verdure che non può mancare sulle tavole dei salentini.

Sono servite come contorno per piatti a base di carne o magari come farcitura per panini.

Ma da cosa deriva il nome? Il nome viene dalla preparazione: le cime di rapa vengono stufate e rese estremamente saporite da una buona dose di peperoncino (io aggiungo anche qualche foglia di alloro per dar un tocco in più alla pietanza!).

Il segreto di questa ricetta è nei semplici ingredienti!

Vi lascio la ricetta!

INGREDIENTI

  • 2 kg di cime di rapa;
  • 2 spicchi d’aglio;
  • olio extravergine di oliva;
  • peperoncino;
  • q.b sale;
  • 3-4 foglie di alloro (facoltativo);
  • qualche pomodorino.

PREPARAZIONE

  1. Pulite per bene le cime di rapa facendo attenzione a conservare foglie e infiorescenze, ovvero le parti più tenere e saporite, eliminando gli steli fibrosi.
    A questo punto lavatele e lasciatele in ammollo in acqua fredda.
  2. In una padella bella grande versate l’olio, i due spicchi d’aglio schiacciati, il peperoncino tritato, 3-4 foglie di alloro e qualche pomodorini tagliato a metà.
  3. Fate appena soffriggere a fiamma media e versate subito le cime di rapa, mezzo bicchiere d’acqua e una manciata di sale.
  4. Coprite le cime di rapa con un coperchio e dopo circa venti minuti di cottura, mescolate ed assaggiate per valutare se occorre aggiungere altro sale e altra acqua.
  5. E’ importante che le cime di rapa affoghino nell’acqua, che non deve evaporare affinché l’ortaggio mantenga il suo sapore leggermente amaro, è importante quindi cuocere con il coperchio.
  6. La cottura completa dovrebbe avvenire dopo circa 35 minuti di cottura.

2 Comments

  1. Oronzo Miglietta

    Scusate ma io non metto il pomodoro, al posto dell’aglio ci metto lo “spunzale”. E difficile che aggiunga acqua perché dopo averle ben lavate non le faccio sgocciolare completamente in modo tale che l’acqua la rilascino loro stesse e poi sfumo appena si sono ammaccate un po’ con un bicchiere di vino bianco dal quale a farò evaporare tutto l’alcool. E continuo a far cuoce finché non saranno cotte stando attento che non si asciughi del tutto e che non si scaldino troppo i cuori o “infiorescenze” che dir si voglia

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