Uno dei piatti tipici della gastronomia pugliese sono Le Pettole!
Le Pettole (chiamate anche pittule, pittole, pèttole, pèttule) fanno parte dell'antica tradizione culinaria pugliese, tramandata dalle nonne.
L'origine di questo piatto va ricercata nella tradizione contadina dove, per l’appunto, trionfano gli ingredienti poveri, ma ricchi di gusto!
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COSA SONO
Le Pettole sono sfiziose palline di pasta lievitata, fritte in abbondante olio caldo.
La tradizione vuole che vengano servite rigorosamente calde per apprezzare il contrasto tra la morbida pasta e la crosticina dorata e croccante esterna.
Di solito vengono gustate come antipasto, oppure durante una portata e l’altra (nella versione salata, riempite cioè con acciughe, pomodorini e capperi oppure con olive, baccalà, o verdure), o alla fine del pasto, ricoperte di miele o di zucchero.
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Le Pettole, in genere, sono preparate in tutte le provincie pugliesi e il alcune zone della Basilicata: a Lecce si preparano in occasione di San Martino, a Taranto il giorno di Santa Cecilia, a Brindisi il 7 e l’8 dicembre per l’Immacolata e a Foggia per la vigilia di Natale… ma per quanto sono deliziose, ormai, si trovano tutto l'anno!
Sono semplicissime da preparare e davvero irresistibili! Amate da tutti, grandi e piccini!
Vi lascio la ricetta!
CONSIGLIO:
Le pettole in versione salata possono essere arricchite (nell'impasto) anche con acciughe, pomodorini e capperi oppure con olive, baccalà, o verdure capperi, zucchine o pancetta.
CONSIGLIO:
Se volete preparare la versiona delle Pettole alla pizzaiola, avrete bisogno di cipolla, pomodorini, olive e capperi.
Quando avrete ottenuto la pastella della consistenza giusta potete aggiungere gli ingredienti. Quindi, se pensate di farle alla "pizzaiola" versate tutte le verdure tagliuzzate (cipolla, pomodori, olive e capperi) .. dopodichè potete procedere con la frittura,
CURIOSITA':
Come nascquero le Pettole Tarantine
Secondo una leggenda tramandata da generazioni, le pettole nacquero per caso grazie a una donna tarantina durante la notte di Santa Cecilia. Distratta dalla suggestiva musica degli zampognari che suonavano per le strade della città, la donna lasciò lievitare troppo l'impasto del pane. Accortasi che non era più adatto per fare il pane, decise di formare delle palline con l'impasto e friggerle nell'olio. Così nacquero le pettole. Il nome "pettola" deriva dal latino pittula, diminutivo di pitta, che significa focaccia.
Da allora, a Taranto, è tradizione mangiare le pettole il giorno di Santa Cecilia, accompagnate dalla musica della pastorale.
PER 6-8 PERSONE:
INGREDIENTI
PER L'IMPASTO:
- 500 gr di farina;
- 360-400 ml acqua tiepida;
- mezzo cubetto di lievito di birra;
- 1 cucchiaio di sale.
PER FRIGGERE:
- q.b olio di semi
PER LA VERSIONE DOLCE:
- q.b zucchero o miele
PREPARAZIONE
- Per preparare le Pettole iniziate con lo sciogliere il lievito con dell’acqua tiepida in una terrina.
- Incorporate la farina e un pizzico di sale.
- Lavorate energicamente con le mani fino a ottenere un impasto liscio, omogeneo, appiccicoso e di consistenza quasi cremosa.
- Lasciate riposare e lievitare per un paio d’ore l’impasto coperto da un canovaccio fino a quando il suo volume si sarà raddoppiato e saranno comparse delle bolle d’aria.
- In una padella per friggere, aggiungete abbondante olio di semi e fatelo riscaldare.
- A lievitazione avvenuta, prendete dell’impasto aiutandovi con un cucchiaio unto di olio e con il dito o un’altro cucchiaio aiutatevi per far cadere la pasta nell’olio bollente.
- Friggete le pettole sino a farle dorare da tutti i lati e poi mettetele a scolare su carta assorbente.
- Per la versione dolce, le pettole andranno rotolate nello zucchero semolato oppure cosparse di miele non appena tolte dall'olio bollente!