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Il Fico (Ficus Carica L.) è una pianta di origini antiche proveniente dall’area del Medio Oriente.
I fichi erano un frutto molto noto ai popoli dell’antichità, come greci e romani e sono citati anche nel Vecchio Testamento come simbolo di abbondanza.
Ai tempi dell’antica Grecia questi frutti erano considerati “degni di nutrire oratori e filosofi“.
Sappiamo che Platone era ghiottissimo di fichi secchi. Anche il latino Cicerone cita il “ficus carica", spiegando che la parola Carica, fonda la sua origine dalla “Caria", provincia orientale di Roma e dalla quale furono importati gli innesti per il fico nostrano.
VARIETA’ DI FICHI
Il fico può raggiungere gli otto metri d’altezza e ne esistono due tipi principali: i “fioroni" che maturano tra Giugno-Luglio e “l’unifera tardiva" che matura a fine Agosto.
I frutti sono di numerose varietà e si distinguono per forma, grandezza, colore e sapore.
Ecco i più conosciuti: il Brogiotto Nero cresce nelle terre degli agrumi; il Dottato, più adatto da far seccare, si trova in Umbria; la Bizzarria di Sori(una varietà salvata dall’estinzione) è reperibile solo in Liguria.
Alcune varietà di piante (le bifere) fruttificano due volte l’anno (in Maggio e in Agosto-Settembre), altre (le unifere) fruttificano una volta sola.
I fichi raccolti a Maggio sono di dimensioni maggiori e sono detti “fioroni", quelli raccolti in Settembre hanno dimensioni più piccole e sono detti “fichi veri".
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Il fico, in Puglia, rappresenta da sempre una delle colture più importanti del panorama agricolo. Tra le specie legnose che hanno retto l’economia agricola regionale si può dire che esso è, per importanza, al terzo posto dopo olivo e vite.
La sua presenza è certamente antica; le immigrazioni di popoli orientali, già prima della dominazione romana, e i rapporti commerciali con i luoghi d’origine di quei popoli possono aver permesso l’importazione di piante e, fra queste, anche di varietà differenti di fichi.
I fichi secchi dovevano costituire senza dubbio una delle provviste più gradite e di più facile e lunga conservazione nei viaggi intrapresi dalle antiche stirpi che popolarono il bacino del Mediterraneo.
Per tutta la regione, quindi, questa pianta ha assunto, fino a pochi decenni fa, un valore enorme se si pensa alla possibilità di sostentamento che da questa coltura hanno tratto famiglie di braccianti, coloni e mezzadri; non avendo spesso possibilità di sfruttare colture ad elevato reddito, questa gente trovava nel fico una pianta di “salvataggio”, una coltura frugale, di rapida entrata in produzione di facile ed autonoma trasformazione dei frutti essiccati.
Il radicale cambiamento dei mercati e dei consumi ed il conseguente crollo delle coltivazioni ha posto il fico, in pochi anni, tra i cosiddetti “frutti minori”; lo ha relegato ai margini dell’agricoltura produttiva, sottraendolo anche alle cure e attenzioni di cui un tempo godeva e confinandolo spesso ad un abbandono colturale e alimentare.
Chi oggi attraversa il territorio pugliese può vedere solo ciò che rimane di un antico sistema colturale legato al fico, ma può scorgere ancora, prestando attenzione, i segni di un paesaggio rurale strettamente legato a questa specie; testimone di una coltura tradizionale ormai in abbandono lo troviamo consociato ad olivo, mandorlo ma anche ad altre colture.
Oggi, la coltivazione del fico è quasi sempre associata ad altri fruttiferi o colture erbacee ma, da qualche anno, sono stati realizzati nuovi impianti ed altri sono in fase di realizzazione; un ritrovato interesse ha spinto alcuni imprenditori agricoli ad investimenti coraggiosi per la produzione di fico fresco e per la trasformazione in essiccato e composte.
Anche il settore agrituristico ha dato, negli ultimi anni, un contributo sostanziale sia alla conservazione sia alla promozione di questo patrimonio, con l’impianto di piccoli ficheti per il consumo interno alla propria ristorazione.
Progetti scientifici, iniziative di promozione, l’azione dei Parchi Naturali pugliesi fanno una parte importante in questo rilancio; all’interno di un grande progetto di agricoltura sostenibile e creativa il fico trova il suo spazio ideale per esistere e continuare a fare la sua parte sulle tavole di questa nostra terra.
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ALCUNI ASPETTI SALUTISTICI DEI FICHI
I fichi vantano numerose proprietà nutrizionali benefiche per la salute dell’organismo.
HANNO PROPRIETA’ DIGESTIVE
I fichi hanno delle proprietà digestive eccellenti: contengono, infatti, degli enzimi digestivi, in grado di aiutare l’assimilazione degli alimenti e di sostanze quali calcio, ferro, potassio, manganese e vitamine, tra cui la A, la B1, la B2, la B6, la PP e la C.
Possono, dunque, essere considerati un aiuto per l’apparato digerente e per una facile digestione.
VANTANO PROPRIETA’ ANTINFIAMMATORIE
Questi preziosi frutti vantano, inoltre, delle ottime proprietà antinfiammatorie.
Possono essere usati come impacco su ascessi, gonfiori e foruncoli, ma non solo: sono, infatti, molto utili in caso di infiammazioni polmonari e urinarie, ma anche febbre e gastrite.
AIUTANO A DIMAGRIRE
I fichi sono, inoltre, indicati per chi desidera perdere peso, per chi sta seguendo una dieta o desidera, semplicemente, restare in forma: contengono, infatti, 47 calorie per 100 grammi di prodotto.
Lo stesso discorso non vale per i fichi secchi che possono giungere a 227 calorie.
Questi frutti vantano, inoltre, un potere saziante discreto.
ESERCITANO PROPRIETA’ LASSATIVE
Tra le proprietà salutari notevoli dei fichi sono da evidenziare quelle lassative: i semi, le mucillagini e le sostanze zuccherine contenute al loro interno esercitano, infatti, delle proprietà lassative utili in casi di stipsi.
MIGLIORANO LA SALUTE DI PELLE, OSSA E DENTI
I fichi sono considerati degli alleati per la salute di pelle, occhi, ossa e denti: svolgono, infatti, un’azione caustica e protettiva nei loro confronti.
Il merito? È delle eccellenti sostanze nutritive in essi contenute.
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PROPRIETA’ NUTRIZIONALI DEI FICHI
Anche se i fichi sono molto dolci hanno un contenuto calorico non troppo eccessivo: 74 calorie per 100 gr.
Ma le calorie salgono per i fichi secchi: 227 per 100 gr.
DIFFERENZA TRA FICHI FRESCHI E FICHI SECCHI
Sia i fichi freschi che i fichi secchi hanno ottime proprietà benefiche per il nostro organismo e ci aiutano a prevenire molte malattie, tra cui i tumori.
I fichi freschi contengono più acqua, fibre e sali minerali ed hanno meno grassi, zuccheri e proteine.
I fichi secchi hanno una maggiore concentrazione di zuccheri dovuta anche alla mancanza di acqua, che viene persa nel processo di essiccazione.
I fichi freschi sono quindi meno calorici: 65 calorie per 100 gr mentre, i fichi secchi, contengono circa 280 calorie per 100 gr.
CONTROINDICAZIONI SUI FICHI
I fichi devono essere consumati con moderazione dalle persone obese e da chi soffre di diabete a causa degli zuccheri contenuti nel frutto che possono favorire l’aumento di peso e, nei diabetici, della glicemia. Inoltre i fichi contengono ossalati che lo rendono un frutto non consigliato a chi soffre di calcoli ai reni o alla cistifellea.
Adoro cucinare e portare in tavola la tradizione pugliese!
Nel mio Blog potrai conoscere o assaporare i piatti antichi, rustici, casarecci, semplici della Puglia!